Salvo Bascone - ultimi interventi
Salvo Bascone - 17-07-2013
In un paese a conformismo avanzato come il nostro dove impera il "così fan tutti", dove l'atavico "si fa ma non si dice" (retaggio borghese-cattolico) è stato da tempo sostituito dal più opportunistico "si pensa ma non si dice", colpisce l'articolo a firma L.F. (Lucio Ficara) sulla Tecnica della scuola di qualche settimana fa intitolato "Carichi di lavoro differenti per stipendi uguali".
Nell'articolo (8/7/2013), in sostanza, il buon Ficara si pone una domanda "Perché gli stipendi dei docenti non devono tenere conto dei carichi di lavoro obbligatori ed oggettivi che alcuni docenti svolgono, mentre altri sono esentati?" e qui mi sarei aspettato una successiva ondata di commenti pro o contro. Macché, silenzio. Come da copione.
In verità l'argomento non è proprio nuovo ma appartiene, per l'appunto, più alla sfera del "si pensa ma non si dice".
Salvo Bascone - 06-09-2008
Si chiama: "Concorso pubblico, per esami, a centoquarantacinque posti di dirigente tecnico, da assegnare agli uffici dell'amministrazione centrale e periferica del Ministero della Pubblica Istruzione, al fine di concorrere alla realizzazione delle finalità di istruzione e di formazione, affidate alle istituzioni scolastiche ed educative, oltre all'attività di studio, di ricerca e di consulenza tecnica per il Ministro e i Direttori Generali."
Salvo Bascone - 18-04-2008
In questo mese di aprile 2008, frastornati dalla bagarre elettorale e da tanti altri pensieri, è passata assolutamente in silenzio l'ultima iniziativa intrapresa dalla coppia uscente Fioroni/Bastico. Di che si tratta?
Si chiama "IoStudio". È una sorta di bancomat, una tessera plastificata nominale che a settembre prossimo verrà distribuita a circa due milioni e mezzo di studenti della scuola secondaria di II grado. Tale iniziativa poi, a pensarci, ben si sposa con altra brillante iniziativa passata anch'essa sotto silenzio: il "Piano per il Ben...Essere dello studente (2007-2010)".
Salvo Bascone - 10-04-2008
in quale paese civile al mondo avviene con tanta disinvoltura che l'esercizio della democrazia debba costituire uno schiaffo alla base della democrazia stessa quale dovrebbe essere l'educazione e l'istruzione dei giovani?
Salvo Bascone - 24-07-2007
(Berlinguer, Aprea, Sasso, Rutelli e l'alunno Timballo, nella calda estate del 2007)

Il professore Silvio Orlando interroga l'allievo "Timballo"
- Dimmi tutto quello che sai sul Re Sole. Perché lo chiamavano così?
- Perché ha inventato le pasticche per la gola!


NOTIZIA N.° 1

Sul Manifesto di domenica 8 luglio, un anziano e distinto signore, tal Berlinguer Luigi da Sassari, pubblica un lungo articolo intitolato "Scuola senz'arte. Ma di parte" col quale, dopo una corposa analisi della situazione, boccia l'intero sistema formativo del nostro paese, dall'asilo all'università. Bene, bravo, 7+.
Certo, a ben considerare, sembra di leggere un testo da inizi anni'70, con ancora "Lettera a una professoressa" fresco di libreria e la lotta contro la scuola di classe e il sapere astratto e nozionistico ecc. ecc. Bene, bravo, 7+.

Luigi Berlinguer; chi era costui?
Eppure, a conoscerlo devono essere in molti a giudicare dalle tante lettere arrivate alla redazione del quotidiano comunista tant'è che, il 12 luglio, Valentino Parlato sceglie di pubblicarne alcune. Sono lettere di insegnanti, lettere piene di indignazione o stupore o sconcerto.
Berlinguer Revival: redivivo o recidivo?
Salvo Bascone - 01-05-2007
Lettera aperta all'on. Alba Sasso

Gentile onorevole,

sono ormai due o tre settimane che mi arrovello su di una questione che qui, molto umilmente e senz'altro con dubbia utilità, vado a sottoporre alla Sua cortese attenzione.
Davanti ai poderosi sconvolgimenti climatici che, a quanto pare, caratterizzeranno sempre più il nostro futuro, riuscirà il coccodrillo (dico coccodrillo proprio come specie animale) a sopravvivere?
Ora, sappiamo che, nell'eventualità di cataclisma naturale o nucleare, a resistere e a sopravvivere saranno proprio animali come lo scarabeo e simili e quindi, considerando la robusta natura del nostro, si direbbe proprio di sì.
Dunque scarabei, coccodrilli e simili, erediteranno la terra ma più che la terra, così come noi la conosciamo, erediteranno il deserto avendo loro, e di gran lunga, divorato praticamente tutto.
Salvo Bascone - 17-04-2007
Uomo di parola, il ministro Fioroni l'ha detto e l'ha fatto.

Martedì 13 marzo - Il provvedimento era nell'aria, stava dentro alle umane cose, il ministro l'aveva annunciato nel corso della sua maratona che lo ha visto impegnato, da protagonista, prima nella trasmissione della coppia Armeni/Ferrara su La7 e poi, subito dopo, nel salotto buono di Rai 1, vero parlamento nazionale, in cui Vespa fa la parte del cittadino medio incredulo davanti alle stranezze e alle sregolatezze del sistema scolastico italiano. Tra gli ospiti, come sorta di vittima sacrificale, viene tra l'altro esibito un povero cristo di collega di educazione fisica incerottato reduce dal fronte; c'è anche il preside di Bari picchiato dai genitori e il buon Giorgio Rembado, presidente dell'ANP, l'unico tra i presenti che capisce di scuola, che cerca di dire qualcosa che abbia senso ma vanamente. Il ministro rassicura tutti gli italiani: "stiamo pensando a qualcosa per vietare l'uso dei cellulari in classe." Giustizia sarà fatta!
L'ordine verrà ristabilito e la felicità della nazione garantita.
Strano paese davvero questo dove ci capita di vivere agli inizi del XXI secolo. Qualche anno fa, il ministro Moratti inorridiva nello scoprire che nelle scuole private bastava pagare per avere un diploma (scandaloso, e chi lo avrebbe mai potuto sospettare!?). Livia Turco, ministro della salute, ci ha informato del fatto che gli ospedali italiani sono sporchi (ma và!?). Poi abbiamo pure scoperto che c'è gente che va allo stadio non per godersi la partita ma per fare violenza e assassinare poliziotti e che non c'è più lo sport di una volta e simili amenità. E il sabato notte, signora mia, i giovani escono dalle discoteche pieni di pasticche e alcool e si vanno a sfracellare sulle autostrade e poi non ci sono più le mezze stagioni e il ghiaccio si sta sciogliendo ai poli e chi più ne ha più ne metta.
Diciamo pure che questa è stata una stagione particolarmente ricca di "scoperte" per i nostri ministri e di tante "ri-scoperte" per i nostri media. Io, dal canto mio, mi sento sempre più stupido nel chiedermi come mai, se questi sono realmente i nuovi temi "emergenti" del paese reale, io e i miei studenti, da più lustri, ci esercitiamo in defatiganti "compitini in classe" (per loro nello scriverli, per me nel correggerli) proprio su malasanità e violenza negli stadi, cellulari e discoteche e di ghiaccioli che si sciolgono. Possibile che io e i miei studenti abbiamo sempre trattato di questi problemi anticipandoli di una decina di anni? Possibile che i miei studenti ne sappiano di più dei ministri e dei giornalisti potenti?
Salvo Bascone - 11-09-2006
ovvero

Lettera aperta all'on. Cento sopra la fine dell'innocenza

Egregio onorevole,

ormai da troppi anni, diciamo pure 10-15 anni, ho avuto modo di notare, e sempre con rinnovato e uguale stupore, che i mesi vacanzieri del mondo scolastico - parlo di fine luglio e agosto - sono sempre forieri di novità quasi sempre importanti, quando non addirittura forti e dirompenti, per l'intero sistema scolastico italiano.
È proprio in questo periodo dell'anno, in genere, che curiosamente si rinnova il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e/o relative code contrattuali, intese varie, riforme più o meno striscianti di questo o di quello, direttive ministeriali e/o governative, ecc. e, molto oziosamente, uno si chiede se ciò non si iscriva dentro una strana logica di potere che è poi quella di buttarla lì giusto in quel momento in cui - si sa - i nostri odierni contestatori lottatori continui neoguevaristi "senza se e senza ma" affollano spiagge e discoteche (parlo dei nostri studenti che notoriamente sono rivoluzionari estremisti stagionali per i mesi di novembre/dicembre e curiosamente conservatori reazionari qualunquisti conformisti per i rimanenti dieci mesi dell'anno) mentre gli insegnanti (soprattutto quelli impegnati e "de sinistra") si godono le loro sacrosante vacanze e non vogliono avere rotte le scatole ("tanto poi a settembre si vede").
Proprio un anno fa, ad esempio, la ministra Moratti esternava tutta la sua indignazione nello scoprire, pensi onorevole, che nel nostro bel paese esistevano i diplomifici che vendevano diplomi appunto e tu ti stupisci non tanto per la palese malafede del potente di turno, che si iscrive in quella strana logica di potere di cui sopra, ma della non indignazione degli altri e dell'indifferenza dei più.
Ora, a fine estate, leggo che Lei ha depositato presso gli uffici parlamentari il testo di un disegno di legge (atto Camera n. 332) formato da un solo articolo di poche righe che suona così: "All'articolo 340 del codice penale è aggiunto, in fine, il seguente comma: Le disposizioni di cui ai commi primo e secondo non si applicano in caso di occupazione di edifici scolastici o universitari da parte di studenti, se non nei casi in cui essi si siano resi responsabili di danni all'edificio o ai beni strumentali in esso presenti".
Ora, sento già uno strano eccessivo silenzio attorno alla Sua proposta e quindi ci provo a far rumore. Mi permetta, egregio onorevole, di dire subito, e francamente con tutta la mia personale simpatia per Lei e da bravo elettore di centrosinistra aduso a montanelliane "turature" di naso, che la cosa, in sé e per sé, mi sembra una cretinata anche se, per carità, sempre trattasi di una delle tante e solite "cretinate de sinistra". Qui di seguito tenterò, approfittando, come si usa dire, della Sua pazienza, di spiegare perché il ddl atto Camera n. 332 difetta per:
• INFONDATEZZA sotto il duplice profilo tecnico-giuridico-formale da un lato e, più diffusamente, sotto quello culturale (usi e costumi) dall'altro;
• UNILATERALISMO; sentito il parere di chi o di che cosa?
• STUPIDITA'; a che serve?
• INEFFICACIA; nulla cambia.
Salvo Bascone - 08-11-2004
LETTERA APERTA AI COLLEGHI DEL PARINI

I 22 sono i professori del “Parini” (liceo) che vorrebbero espellere dalla loro scuola i quattro rei di allagamento colposo, la ministra è ovviamente lei, Donna Letizia, mentre la vergine cuccia (sì, proprio la cagnetta viziata del noto episodio de Il Giorno del Parini, quello vero questa volta) qui diventa amara allegoria dei quattro pargoletti incriminati.
Tanto clamore, inutile dirlo, è dovuto al fatto che stiamo parlando del liceo bene, per antonomasia, di Milano e non già della periferia dell’impero, dell’ultima disastrata scuolina da eterno mezzogiorno d’Italia.
Di questa storiella del Parini francamente non se ne può più: roba da voltastomaco. Quello che mi colpisce è la solita commedia ipocrita delle parti e la stupidità dei più.

Cari 22 colleghi del Parini, se ho capito bene, voi avete chiesto a un ministro della repubblica o di derogare a una legge dello stato o quantomeno di fornire una sorta di interpretazione autentica della norma.

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